mercoledì 20 maggio 2015

Gli scioperi dei ferrovieri in Italia

In Italia, sin dai primi mesi dell'anno 1902, i ferrovieri minacciano uno sciopero se non saranno ascoltate le loro rivendicazioni salariali. Il 16 gennaio la Federazione Italiana dei ferrovieri presenta le proprio richieste al governo attraverso la pubblicazione sul giornale "Il Treno" e nel caso in cui non vengano accettate prima dell'arrivo del mese di marzo sarà indetto uno sciopero da quella che nel nostro Paese è all'inizio del Novecento la categoria sindacalmente e politicamente più importante  perchè espressione della punta del capitalismo italiano esteso in tutto il territorio nazionale.


Un primo tentativo realizzato da parte di Giovanni Giolitti di evitare lo sciopero è pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia una nota in cui ricorda le pesanti sanzioni previste per i dipendenti delle funzioni pubbliche in sciopero. Ma questo non basta a fermare i ferrovieri che sono però poi frenati il 24 Febbraio: Giolitti, che usa il pugno di ferro, riesce ad ottenere l'approvazione da parte del governo della  militarizzazione e sottomissione alla legge militare dei ferrovieri, in modo da evitare lo sciopero.


Lo sciopero dei ferrovieri: i rappresentanti della categoria di Sinistra , Galleani, Nofri, Fournier, Turati, Branconi e Peraudo. Montecitorio, Roma, 16 Marzo 1902.



Il 30 giugno riprendono le trattative tra governo e la Federazione dei ferrovieri che stabilisce che una parte dell'onere finanziario degli aumenti di salario accordati ricadrà sullo Stato.

Nessun commento:

Posta un commento